LA CORSA A CHI È IL PIÙ BRAVO

Non solo in Ciociaria succede questo -nei partiti come tra gli amministratori- ma anche nella maggioranza governativa le tensioni lasciano presagire che la prossima corsa tra “leaders” si farà in solitaria, tutti contro tutti e tutti esclusivamente maschi. Un dato chiaro che preannuncia un ulteriore fallimento di chi è a capo di coalizioni e partiti in un momento in cui ci sarebbe -mai come in questa fase di riavvio- un fottuto BISOGNO DI UNITÀ, di seri PUNTI DI RIFERIMENTO e di un PROGRAMMA AGILE, CONDIVISO E CONCRETO. Gli Stati Generali potreberro rendersi utili?

I sondaggi parlano chiaro: l ’ELETTORATO MOBILE e del non voto, rabbioso e disgustato, sale ad oltre il 46%. Se si votasse domani (sondaggio Pagnoncelli del 14-05-2020 ) con Conte alla giuda del Movimento 5stelle, il Pd scenderebbe al 17,3% mentre se Conte si presentasse con una sua lista (Con Te?) il Pd arriverebbe al 15,8%, un dato che ci preoccupa non poco se consideriamo che l’attuale minoranza, coalizzata, raggiungerebbe il 51%. Ma sappiamo che la sinistra è abituata a fagocitare i suoi uomini migliori, salvo poi pentirsene a danno irreparabile.
E’ solo aspettando le ELEZIONI DELLE 6 REGIONI che andranno al voto a settembre che si potrà dire chi rimarrà alla guida o chi invece dovrà dimettersi. Per il Pd vincere solo in Campania sarebbe davvero troppo poco con una larga rappresentanza della segreteria nazionale e il suo direttivo in piena attività di governo.

È chiaro, allora, che l’idea di dare vita ad un PARTITO NUOVO E LARGO, quello che Zingaretti oggi implora, non nasce certo su traiettorie vincenti locali come ad esempio la Tav ciociara -che benvenuta sempre sia- mentre dovrebbe assolutamente attraversare i territori che, come il nostro, possono diventare volano della trasformazione e decisivi per un CAMBIAMENTO prospettato anche rispetto la sua classe dirigente.

Nell ’AGENDA DEL PD PROVINCIALE, non può allora ritrovarsi come punto cardine solo quello dell’ urgenza di portare a termine un convegno anche se da tempo auspicato (che ben venga!) o la giusta riapertura post covid a norma dei circoli cittadini o ancora la preoccupazione di definire deleghe comunali insignendo lustrini ( ci si chiede quali siano i criteri adottati in queste graduatorie, scelti da chi, su quali basi ) solo per singole amministrazioni cosiddette allineate, lasciando ORFANO tutto il restante entroterra in un momento in cui il rilancio deve costruirsi su LOGICHE PARITARIE, DISTRIBUITE EQUAMENTE.

BANKITALIA, oggi, stima un fardello di 94.000 euro per famiglia (40 mila euro per ogni italiano) con il debito pubblico aumentato durante questa pandemia ed un DEBITO delle stesse amministrazioni locali di più 0,8% miliardi, con una lista di attesa di 656mila CASSA INTEGRATI IN CODA e che da marzo aspettano ancora di ricevere l’ammortizzatore come previsto dal decreto Cura Italia.

Non ci si può semplicemente accontentare di continuare a tappare i buchi quando esistono sul piatto della bilancia nazionale PROPOSTE DI RIFORME E PIANI DI RILANCIO seri che aspettano di diventare realtà.

Certi che il nostro Partito voglia aprire da subito un DIBATTITO sulla modernizzazione del sistema, fuori dal palazzo per consegnare fatti alla nostra comunità, perché nessuna e nessuno resti indietro e solo, noi rimaniamo in attesa: sempre operativi e sintonizzati.

0 Commenti

Lascia un commento

Login

Benvenuto! Accedi al tuo account

Ricordami Hai perso la tua password?

Lost Password