Il Pd locale tra incertezze e spaccature: dal Congresso provinciale alle amministrative di Ceccano
Il Pd frusinate ancora non batte colpo sulla tanto declamata ed attesa scia delle proposte e riforme partite da Bologna. Un partito quello di Bologna, configuratosi come un insieme di persone reali ed alternativo ai partiti personali che finora invece abbiamo conosciuto, aperto alla partecipazione ed al contributo dei territori a partire dai circoli online che servirebbero finalmente proprio a liberarlo dai cosiddetti signori delle tessere meglio conosciuti come capi bastone, permettendo così al partito stesso di uscire dalle sezione ( qualora esistessero e fossero ancora vitali ) per arrivare, finalmente, in mezzo alla gente.
Basti pensare a quanto sia urgente aprire un confronto pacato su proposte e contributi tematici del prossimo programma di mandato riguardo l’ atteso Congresso provinciale -che per ora rimane però solo un miraggio o meglio un proclama- e sulla scelta del nuovo Segretario al posto di un reggente guida che appare da mesi tormentato sulle volontà che lo stesso partito avrebbe, invece, dovuto avanzare.
A tal proposito e in vista della trasformazione verso il nuovo pensiero democratico della politica –lo suggerisce anche il nostro Segretario nazionale- non si sente la necessità di pubblicazioni (sui quotidiani locali sempre più di regime) a sostegno di tesi politiche fallaci o di sceneggiature andate in onda attraverso portavoci che nulla hanno a che fare col rinnovamento vero. Non incasserebbero il favore di chi sa, ormai tutti, che le mosse sono predeterminate a tavolino da coloro che gestiscono il partito con modalità bipartisan.
Ci si dovrebbe semplicemente attenere al nuovo statuto e regolamento, votato quasi all’unanimità nell’ultima assemblea nazionale a cui ho direttamente partecipato in qualità di delegata nazionale.
Un Partito che si auspica federale non può dunque consentirsi di non discutere con la sua base e nel rispetto della perfetta parità di genere, partendo innanzitutto dalle periferie e dagli organismi esecutivi cosa che se non avvenisse starebbe a conferma che il progetto di unità della sinistra è velleitario e pretestuoso. Soprattutto ora che la maggioranza nazionale tra Pd e Movimento 5stelle sta sostenendo battaglie difficili come un patto di governo o la nuova proposta di legge elettorale questo atteggiamneto è intollerabile, una vera abiura.
Non vorremmo che proprio questo si verificasse alle prossime amministrative di Ceccano dove un problema pregiudiziale ed anacronistico esiste già. Auspichiamo che il logoramento del Pd ceccanese rimanga solo un ricordo e che tutto possa serenamente concludersi con PRIMARIE di coalizione aperte anche alla proposta del M5s locale, superando così gli attuali steccati, separatezze, equivoci e fraintendimenti che vanno ad influenzare negativamente la vittoria unitaria del centro sinistra nella città Fabrateria da noi tanto amata.