POST COVID. L’ORA DELLE RIPARTENZE: E L’ ITALIA DOV’È?
Moltissimi saranno i momenti cardine nelle fasi delle ripartenze che ci aspettano. Dal mercato del lavoro o meglio dai tanti lavori che stanno nascendo con la strutturazione di profili e di nuove figure -come gli addetti all’anticontagio, i covid manager, gli steward di spiaggia, gli assistenti civici ( per ora senza stipendio)- alla preparazioni di vaccini che molto dipenderà dalla capacità di isolamento dell’ RNA ( i virus ad RNA come i corona sono estremamente sensibili alle mutazioni ) per la ricerca degli attuali agenti patogeni e che necessiteranno di approfondimenti specifici insieme al contributo globale unificato, del mondo scientifico, medico, farmaco bio-economico, politico per la creazione di un protocollo che non lasci nessuna e nessuno indietro negli stadi della cura e della profilassi.
Purtroppo, però, è assai evidente che questi sono giorni che non consentono agli “uomini di governo” di proiettarsi oltre gli ostacoli della pandemia, affossati e oscurati come sono da dirigismo e centralismo arcaico, con nessuna visione misericordiosa dell’uomo ( sta crescendo l’onda lunga della protesta sociale e delle persone che abbandonate a se stesse non credono più nella politica e non sentendosi rappresentati sono completamente disaffezionate alle questioni partitiche ). La ripartenza, invece, ha bisogno ed urgenza di forti azioni dovendosi appoggiare ad una visione innovativa di sostenibilità e di modernizzazione delle Nazioni.
L’ atteggiamento ondivago del governo sta creando caos organizzativo nella riapertura delle Regioni e nessuna certezza decisionale che dipenderà anche dalla mappa aggiornata della diffusione del virus.
Intanto avanza la movida con i suoi assembramenti pericolosi e se ne indicano i colpevoli, i giovani, sempre loro. La verità è invece che proprio a causa di tanti governi parassiti di questo tempo ingrato sono proprio loro, i giovani , che hanno subito enormi danni e continuano a soffrire per i blocchi inflitti alla loro sana crescita e al loro futuro. Ecco che, giustamente, alcuni sindaci sono stati costretti a rivedere le misure di apertura di bar ed esercizi pubblici, la qualcosa piace alle famiglie frastornate che vorrebbero contenere gli entusiasmi incauti dei loro congiunti più giovani sprofondati tra ansie, paure, abitudini quotidiane, abusi alcolici, noncuranza delle regole come dei propri e degli altrui diritti-doveri. Questa nostra bella gioventù cosa dovrebbe fare, dove dovrebbe andare, chi dovrebbero essere i loro maestri, quali santi pregare?
Noi della Rete La Fenice, con il nostro modo di intendere e declinare res publica e buone prassi , non siamo mai rimasti muti. Sono anni che avanziamo proposte programmatiche ad una classe politica locale (ed anche oltre) che rimangono inascoltate causa una intrinseca incapacità degli stessi di porsi all’ascolto e di misurare equamente merito, eccellenze, conoscenza, competenze ( ma come potrebbero!?).
L ’emergenza sanitaria ha avuto un impatto socio economico drammatico sull’occupazione, sulle imprese, sulla popolazione vulnerabile, sulla mobilità, sulle infrastrutture. Bisogna ripartire da qui, come avviene in altre nazioni dove la dinamica sanitaria pubblica ha priorità assoluta sull ‘intero rimodellamento sociale.
ALTA TECNOLOGIA, INTELLIGENZA ARTIFICIALE, ROBOTICA, TRACCIAMENTO DEL VIRUS, SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLA POPOLAZIONE SONO MESSE AL SERVIZIO DELLE PERSONE per combattere epidemie e quanto potrebbe capitarci. Il controllo a distanza, la biometrica, le nanotecnologie sono grandi invenzioni che miglioreranno la nostra vita in molti campi a partire da quelli medici se non saranno usati in modo invasivo e distorto da sistemi di potere dispotici e per incongrui usi militari. Guardare ai quei sistemi d’ avanguardia usati oggi con successo in Istraele, Cina, Corea, Stati Uniti, Svezia, Portogallo e non permettere che solo questi Paesi ne debbano usufruire per una loro migliore propaganda commerciale-politica di rafforzamento e con l’avvio sul mercato internazionale di brevetti e prodotti innovativi .
Il nostro Paese non potrebbe di certo, in tal caso, continuare a guardare in un assoluto ed assordante silenzio.
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