Chi controllerà i guariti mentre gli operatori sanitari rimangono sempre più soli? Questa la prossima grande sfida. Il Pd provinciale e regionale batta un colpo.

Giuseppina Bonaviri
Medico psichiatra, PhD Neuroscienze sperimentali e cliniche, Brand Owner Area Vasta Smart. Delegata nazionale Pd

E mentre giustamente si ricomincia a parlare di come affrontare la sfida sociale e rilanciare l’ economica futura -tra un dibattito politico che ci vede come al solito divisi, una Europa che arranca, la Lombardia vicina al picco, la protesta dei sindaci, la Casa Bianca che prevede fino a 200mila vittime senza imporre la quarantena- gli ospedali si riempiono di positivi e la medicina sul territorio è sempre più disarmata e lasciata sola.
Viene spontanea una domanda a cui sarà fondamentale dare una risposta per poter garantire il nuovo insopprimibile nucleo delle libertà e per evitare il ritorno di una NUOVA ONDATA pandemica, cosa scientificamente possibile: chi controllerà i GUARITI ed il loro rientro alla vita di tutti i giorni considerato che i pazienti gravi in media continuano a diffondere il virus dai 20 ai 40 giorni anche dopo la guarigione clinica se non si sono fatte TRACCIATURE sugli spostamenti dei sintomatici , MONITORAGGI dei flussi di persone e utenti e quindi non sono state GEOLOCALIZZATE le MAPPE adeguate nella NOSTRA PROVINCIA? Intanto per il sovraccarico e le inadeguatezze dei servizi sanitari dopo anni di carenze e cattiva gestione politica, il numero dei pazienti con lievi forme di Covid-19 sale all’80% mentre i portatori asintomatici sono arrivati al 30% .
È URGENTISSIMO ed essenziale far sapere a tutte e tutti i cittadini che quanto sarà deciso rispetto le misure di protezione sociale da seguire nei PROSSIMI MESI diverrà fondamentale per evitare un secondo flusso di contagi anche grazie alla INFORMAZIONE collettiva corretta che rappresenta sempre una arma di difesa e non di paura. Necessitano PROTOCOLLI urgenti che consentano alle Asl e ai MEDICI di seguire un paziente facendo si che si permetta solo ai veri guariti di riprendere una normale quotidianità affinchè nella fase di MITIGAZIONE del contagio si possa convivere col virus sapendo che alla piena NORMALITA’ si potrà tornare dopo che saremo vaccinati. Di questo virus si sa ancora molto poco nonostante la comunità scientifica internazionale sia all’opera su strategie terapeutiche, preventive e contromisure da adottare qualora si presentassero mutazioni genetiche.
L’incertezza che ha caratterizzato la SANITA’ messa nelle mani delle REGIONI continua a determinare RITARDI ed errori grossolani a partire dalla carenza dei respiratori, dei tamponi, della mancanza di dispositivi personali per chi opera in prima linea, dei ricoveri inappropriati che sono purtroppo avvenuti direttamente nei reparti di medicina degli ospedali e che hanno fatto precipitare i contagi (in questi giorni è previsto il PICCO massimo) ancor più per il PERSONALE SANITARIO.
Si doveva gestire l’emergenza privilegiando invece l’apertura di triage, ospedali da campo, letti per la rianimazione e le sub intensive, i reparti covid in luoghi vuoti come ad esempio gli ospedali che in passato erano stati chiusi, gli alberghi disponibili, le case di cura attrezzate a dovere.
Non si può lasciare andare in guerra un esercito senza armi, a mani e piedi nudi mentre i generali restano dietro una tastiera a fare copia-incolla. C’è un ritardo inaccettabile nella “protezione” di chi come i medici ed altre categorie mettono a repentaglio le loro vite con grande dovere professionale, fronteggiando difficoltà ed esponendo familiari e vicini.
L’APPELLO che facciamo è rivolto a chi dovrebbe rappresentarci in un momento tanto difficile, agli eletti dei nostri territori e a tutta la CLASSE DIRIGENTE del Pd provinciale e regionale che non ha ancora espresso una proposta chiara in tal senso. URGE una presa di posizione che oltre un dovere politico è una responsabilità ETICA. Chiediamo al Pd un atto di solidarietà con indicazioni chiare e linee guida sui PIANI di intervento e STRATEGIE comuni da adottare per fronteggiare la fase che sta arrivando. Serve urgentemente una SINTESI ; serve un ripensamento della RETE DEGLI OSPEDALI PERIFERICI; serve una VISIONE della SANITA’ nuova con l’affermazione dei bisogni reali e sociali della società che sta cambiando impianto e volto. Fatevi sentire, noi vi ascolteremo .

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